A Parigi il XXV Salon de La Revue: anche quest’anno la partecipazione del CRIC

Si è concluso ieri sera allo Espace des Blancs-Manteaux,  a Parigi il XXV Salon de La Revue, che ha visto anche quest’anno la partecipazione, insieme a oltre novanta stands di riviste della francofonia (Francesi, belghe, franco- canadesi, dell’Africa settentrionale etc etc),  di uno stand collettivo di oltre trenta  riviste culturali italiane organizzato dal Cric (Coordinamento Riviste Italiane di Cultura) , presieduto da Valdo Spini. Nella conferenza, organizzata per l’occasione nei locali del Salon, Valdo Spini  e  Il Presidente del Comitato della Dante Alighieri di Parigi , Michele Canonica, hanno illustrato il significato dell’iniziativa. Sono state in particolare presentate le riviste “Francofonia” delle edizioni Olschki e “Plaisance” dell’editore Pagine. All’incontro ha preso la parola anche l’ambasciatore d’Italia, Giandomenico Magliano, sottolineando il suo compiacimento per l’iniziativa.

Nel suo intervento Valdo Spini, parlando anche come direttore della rivista  “Quaderni del Circolo Rosselli”, ha tra l’altro sottolineato come egli stesso si sia recato recentemente a Bagnoles de l’Orne, sul luogo dove i due fratelli vennero assassinati il 9 giugno 1937, e dove nel 1949 venne collocato un monumento commemorativo  dello scultore Carlo Sergio Signori.  “ Poco prima mi ero recato almemorial dei caduti canadesi nello sbarco in Normandia, dove un’esposizione storica riporta, per l’Italia, le foto di Mussolini e del suo regime. Credo che sia bene che venga conosciuta e ricordata  anche questa altra Italia, quella rappresentata dai fratelli Rosselli e da chi è caduto per riportare nel nostro paese la democrazia e la  libertà. Il monumento ai Rosselli è ben tenuto, ma  l’iscrizione è diventata illeggibile e, con l’aiuto dell’Ambasciata e del Consolato italiano, si stanno prendendo accordi per consentire allo studio Nicòli di Carrara, dove il monumento fu scolpito, di ripristinarne la leggibilità.” Ha aggiunto Spini: “Essere presenti come Italia dove si fa cultura, è sempre molto importante, ma lo è particolarmente in Francia, in  un momento in cui per l’Europa è veramente decisivo recuperare identità , sottolineare i principi e i valori che la animano, e con questo dare fondamenta alla sua unità.”

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