Monografico di Confronti. Religioni ed economia: la sfida globale

di Claudio Paravati

Il mondo è «upside down», a testa in giù, se pensiamo che nel 1939 si cantava in Italia il singolo di successo Mille lire al mese, col suo carico di speranza (…malriposta, data l’imminenza della guerra), dieci anni dopo la grande crisi del 1929, che aveva traumatizzato il sistema economico mondiale basato fino ad allora sulla fiducia in una crescita illimitata. Il mondo è «upside down», a testa in giù, se pensiamo che alcuni decenni dopo, negli anni Novanta del secolo scorso, si cantava «Se avessi un milione di dollari» (If I had a million dollar): senz’altro era cambiato il potere d’acquisto, questo è sicuro.

Eppure è un mondo che faceva – e fa tuttora – i conti «con i conti»: la crisi del 2008, ancora in atto, ha messo nuovamente in ginocchio l’ideologia della produzione illimitata, della «mano invisibile» del mercato, che tutto avrebbe dovuto regolare. Più realistica allora ci sembra un’altra canzone italiana degli anni Novanta che recitava con una certa rassegnazione «con un deca non si può andar via»: con diecimila lire non si può certo abbandonare il paese di provincia per cercare maggior fortuna altrove.

Una relazione, quella tra individuo e proprie possibilità economiche, irrisolta, ben profilata dall’immagine weberiana della «gabbia d’acciaio», a cui Weber approdò nelle analisi tra spirito del capitalismo e etica protestante. Studiando proprio il legame tra due paradigmi: la religione e l’economia.

Le tesi di Weber sono state discusse, emendate, ampliate per tutto il secolo scorso fino a oggi. L’economista Amartya Sen ne ha rilevato la non esaustività, invitando a non considerare il fenomeno della «gabbia d’acciaio» né inedito né esclusivamente occidentale. E questa è un’altra rivoluzione copernicana: il mondo è oggi «upside down» perché la relazione tra economie, religioni e politica vive una profonda fase di transizione.

La contemporaneità imparava a prendere coscienza di sé tramite il Nietzsche della morte di Dio, della svalutazione dei valori, della consegna

dell’umanità alla razionalizzante «gabbia d’acciaio». La parola «valore» finiva per essere assimilata solo al significato di «valore economico» e tutto ciò si reggeva sul presupposto di un sistema unico e centrato (europeo-occidentale). Oggi, «upside down», il mondo è pluriversum. Anzi, lo è sempre stato, ma ora pretende un nuovo riconoscimento e un nuovo equilibrio: economico, politico, giuridico, sociale.

La tesi della secolarizzazione («morte di Dio») traballa anch’essa a fronte di un ritorno delle religioni, con le loro istanze a «valere» giuridicamente ed eticamente.

Il mondo si declina oggi come «globale», o meglio «glocale», ovvero poggiato su un’inedita tensione tra «locale» e «globale»; costituita da spinte economiche e politiche che scardinano la presunta centralità dell’asse mondiale. A fronte di ciò è ormai anacronistico percepirsi come centro del sistema: più aderente alla realtà è semmai la figura dell’«arcipelago». La tensione tra locale e globale ha il suo corrispettivo in quella tra individuo e società; propria vita (quotidiana, familiare, civile, sociale, spirituale), e sistema (ampio, strutturato, generale, impersonale) che ci sovrasta e i cui effetti ricadono, talvolta drammaticamente, su tutti noi.

Parlare oggi di economia significa parlare del quotidiano, della pelle delle persone e del pezzo di pane da portare a casa. Allo stesso tempo significa parlare dello stato di salute dell’arcipelago-mondo: quindi di crisi, di sostenibilità del sistema, in termini anche di risorse naturali; di giustizia e ingiustizia. Il nesso tra religioni (che vogliono «valere») e sistemi economici (che producono un «valore») è oggi una sfida rinnovata, in un mondo «upside down».

 

Come ogni settembre, Confronti propone ai suoi lettori un numero monografico. Il tema di quest’anno è «Religioni ed economia». Di seguito, il sommario del numero:

 

Presentazione  Religioni ed economia, la sfida globale • Claudio Paravati, 3

Introduzione   Le domande che l’economia pone alle religioni • Brunetto Salvarani, 4

I grandi codici e l’economia

Economia e mondo antico, tra res familiaris e res publica, Antonella Fucecchi, 6 • L’economia nella Bibbia ebraica, Ariel Di Porto, 8 • Il Nuovo Testamento e il sistema economico, Raffaello Zini, 10 • Coltivare l’eresia contro il monoteismo del mercato, Hamza Roberto Piccardo, 12 • I primi cristiani e le questioni economiche, Eric Noffke, 13

L’economia nella storia delle religioni

Per gli induisti il profitto non dà la felicità, Svamini Suddhananda Giri, 15 • Buddhismo: guadagnarsi il pane senza nuocere a nessuno, Marco Valli – Osel Dorje, 17 • Religioni e mercato in Cina, Fabrizio Tosolini, 19 • Ebraismo ed economia, Vittorio Robiati Bendaud, 21 • Cattolici: economia, vangelo e fraternità, Matteo Cavani, 23 • Sobrietà, frugalità e giustizia nell’ortodossia, Christos Tsironis, 25 • Protestantesimo: il lavoro tra vocazione ed etica, Luca Baratto, 27 • Principi economici e realtà nell’islam, Adel Jabbar, 29 • Testimoni di Geova ed economia: servire Dio e non Mammona, Antonio Delrio, 31 • Un Tao dell’economia?, Marco Valli – Osel Dorje, 32

Il ruolo delle culture

Ma cos’è questa crisi? Economia e canzonette, Odoardo Semellini, 33 • L’ipermercato, tempio dell’usa e getta, Davide Pelanda e Paola Simona Tesio, 34 • La rivoluzione digitale e l’era dell’accesso, Roberta Migliori, 35 • La colonizzazione dell’immaginario, Maria Immacolata Macioti, 36

Nodi aperti

È possibile un cambiamento della cultura economica?, Roberto Schiattarella, 37 • Il «Vangelo della prosperità» e la fede come business, Paolo Naso, 39 • Kasher e Halal nel mondo globale, Carmelo Russo, 41 • Trattare l’uomo: migranti e economia, Ginevra Demaio, 42 • La questione economica nella dottrina sociale della Chiesa, Giannino Piana, 44 • Buona economia e solidarietà, Sergio Rostagno, 46 • Un’enciclica, un grido per salvare la terra, Luigi Sandri, 48 • Quale spazio per le banche etiche? Un’economia equa, Herbert Anders, 50 • Religioni e finanza, Gianni Caligaris, 51 • L’usura: un male antico e modernissimo, Anna Lisa Campagni, 52 • Disarmare le «banche armate», una sfida per la pace, Giorgio Beretta, 54

Sguardi sul futuro

Le donne protagoniste della trasformazione della società, Letizia Tomassone, 55 • Se il denaro diventa il «senso ultimo» della vita, Jung Mo Sung, 57 • Sostenibilità: energia e pianeta, Gianni Mattioli, 59 • Serge Latouche, il profeta della decrescita, Marino Ruzzenenti, 61 • In un mondo di consumatori, Gianni Caligaris, 62 • Cibo per tutti?, Marco Dal Corso, 63 • La salvaguardia del creato: prospettive ecumeniche, Antonella Visintin Rotigni, 65 • La crisi è finita?, Marco Mazzoli, 66

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