I Libri

Dal gennaio 1994 la rivista offre accurate informazioni bibliografiche sulle novità editoriali italiane, schedate secondo le Regole Italiane di Catalogazione per Autori (RICA), al fine di fornire una panoramica completa sulla produzione libraria in Italia che includa non solo le pubblicazioni delle maggiori Case editrici, ma dia spazio anche alle opere degli Editori con minor visibilità ma grande rilevanza culturale.

Ogni numero della rivista contiene i titoli pubblicati in Italia nei tre o quattro mesi precedenti, suddivisi ed ordinati secondo la classificazione Dewey. Note, schede di rinvio e indici per autore/curatore, titolo, editore e collana facilitano la consultazione del bollettino.

Il Grandevetro

Il Grandevetro è un trimestrale di immagini, politica e cultura, fondato a Santa Croce sull’Arno (PI) nel 1977 da un gruppo di intellettuali e artisti. Si autofinanzia e si regge da allora sul lavoro gratuito di chi vi opera. Per questi suoi caratteri di apertura e di indipendenza finanziaria, di promozione editoriale e culturale movimentista, Il Grandevetro si è costituito nel 2002 in associazione culturale, politica ed artistica.

La rivista nacque dalla “Polisportiva Primavera”, organizzazione di base della sinistra santacrocese guidata da Sergio Pannocchia negli anni settanta. Grazie alla sua lungimirante visione politica e culturale come pure al suo indefesso attivismo, Pannocchia non solo si interessò della promozione sportiva, ma anche e soprattutto della formazione politica e culturale delle nuove generazioni. Fu così che attorno a lui si ritrovarono molti artisti e intellettuali di sinistra. Nacque in quegli anni una stagione intensissima di attività culturali

Nel febbraio del 1977 uscì il primo numero de Il Grandevetro. Il nome fu dato da Romano Masoni, pittore e incisore, in omaggio all’opera di Marcel Duchamp“La Sposa messa a nudo dai suoi scapoli, anche” (traduzione di “La Mariée mise à nu par ses célibataires, même”), chiamato anche “Grande Vetro”.

Da questo collettivo nel 1981 prese le mosse “Il Circolo del Pestival”, gruppo di artisti e intellettuali, che stilò un manifesto di interventi culturali nel territorio del Cuoio e della Calzatura di richiamo nazionale. Fu in occasione delle manifestazioni artistiche e culturali del “Circolo del Pestival”, che entrò nella redazione de Il Grandevetro, diventandone eccezionale direttore, Luciano Della Mea. S’inaugurò, grazie a lui in modo ufficiale, la nascita delle Edizioni del “Circolo del Pestival”, che già esistevano ma che avevano uscite irregolari. Fu fondata quindi successivamente la Casa Editrice de Il Grandevetro, in coedizione, per alcune sue collane, I SenzastoriaI Lapislazzuli e I Vagabondi, con la Casa Editrice Jaca Book di Milano.

Oltre alla rivista, l’Associazione culturale Il Grandevetro edita libri di narrativa e altre numerose pubblicazioni a carattere politico, sociale, artistico. Ultimo libro pubblicato: Mi ritorni in mente di Alberto Pozzolini (settembre 2018).

Dopo la morte di Luciano Della Mea(1924-2003), di Sergio Pannocchia (1936-2008) e di Ivan Della Mea (1940-2009), che ne fu Direttore Responsabile, attualmente l’organico redazionale è così composto: Direttore responsabile della rivista Alfonso Maurizio Iacono; in redazione: Aldo Bellani, Massimiliano Bertelli, Stefano Biffoli, Giovanni Commare (Presidente), Maria Beatrice Di Castri, Enzo Filosa (Vicepresidente), Mauro Giani, Marco La Rosa (Direttore e Segretario), Ilario Luperini, Romano Masoni,  Alfio Pellegrini, Giulio Rosa.

Vi collaborano e vi hanno collaborato grandi firme del giornalismo italiano tra cui Gianni Mura, Gianpaolo Ormezzano, e della cultura italiana, tra cui il sociologo Mario Aldo Toscano, l’italianista Michele Feo, il giornalista RAI Alberto Severi, il poeta e critico d’arte Dino Carlesi, il musicologo Renzo Cresti, il critico d’arte Nicola Micieli. Numerosi gli scrittori, tra cui ricordiamo Alberto Pozzolini, Attilio Lolini; innumerevoli gli artisti, i pittori e i fotografi, che occasionalmente hanno collaborato alla impostazione grafica su invito di Romano Masoni o che hanno donato opere per sostenere la rivista.

Numerose sono le iniziative culturali promosse. Tra esse il “Premio nazionale di giornalismo sportivo Sergio Pannocchia” che, con cadenza biennale, viene assegnato a un giovane autore di un articolo giornalistico sportivo contraddistinto da qualità e originalità nella scrittura.

Il tetto

IL TETTO nacque a Napoli nel  1963, ma il primo numero della rivista bimestrale uscì  nel gennaio del 1964 per iniziativa di un gruppo di giovani universitari e laureati,  credenti e non credenti, cattolici e non,uniti tutti dall’intento di dar vita  ad una rivista critica,di confronto e di dialogo. Essa fu ed è sempre stata opera di laici autonomi  che hanno seguito e seguono tre filoni di ricerca e di osservazione :

1) la Chiesa e la sua presenza nel mondo,considerando come fondante l’attuazione dell’insegnamento di Giovanni XXIII e  dei principi conciliari del Vaticano II;

2)  i rapporti tra etica e politica;

3) la questione meridionale con particolare attenzione ai problemi della Campania e di Napoli.

Nei suoi quarantacinque anni di esistenza e con  la pubblicazione di 269 fascicoli la rivista ha dato contributi significativi in occasioni  importanti della storia civile e religiosa  italiana, per esempio per la fine dell’unità politica dei cattolici,per  il superamento del Concordato, per la difesa delle libertà e dei diritti fondamentali,per le riforme (referendum,statuto dei lavoratori,diritto di famiglia), per la lotta al terrorismo  ed alle politiche di malaffare e,nei tempi più recenti,soprattutto per la difesa della Costituzione  e dei principi del Concilio Vaticano II .

Induzioni

La rivista si rivolge agli studenti ed ai docenti di matematica, storia, geografia, osservazioni scientifiche, economia e statistica delle scuole preuniversitarie, ma anche ai docenti universitari. Il suo scopo è quello di diffondere idee statistiche nella scuola e di illustrare, attraverso esempi, come la statistica possa essere di ausilio in diverse occasioni della vita pratica.

Il taglio degli articoli dovrebbe essere operativo ed effettualmente utilizzabile nel lavoro scolastico.

Le Carte e la Storia

LE CARTE E LA STORIA, rivista della Società per gli studi di storia delle istituzioni, costituisce uno strumento di lavoro e di aggiornamento dedicato alla storiografia storico-istituzionale e ai suoi sviluppi, con speciale attenzione al suo rapporto con il patrimonio delle fonti. Nella sezione “Temi e problemi” la rivista offre riflessioni di vasto respiro sulla storia delle istituzioni; in “Bibliografie” raccoglie spogli sistematici di storia medievale e storia delle istituzioni moderne e contemporanee, con l’elaborazione di “Schede” che censiscono un ampio panorama della recentissima produzione libraria. La rubrica “Strumenti” è dedicata all’analisi e segnalazione degli strumenti per la ricerca, in particolare dei siti Internet utili allo storico delle istituzioni;“Cronache e notizie” informa e aggiorna su convegni, seminari, gruppi di lavoro, riordinamenti archivistici e pubblicazioni di fonti. Nella sezione “La ricerca”, sono pubblicati contributi di ricerca originali.

La critica sociologica

La Critica Sociologica è una rivista trimestrale fondata e diretta da Franco Ferrarotti. Pubblica saggi teorici, resoconti di ricerche sul campo, interventi di tipo culturale, schede e recensioni, commenti riguardanti accadimenti politicamente e socialmente rilevanti, documentazioni di vario tipo, riguardanti l’Italia e l’estero: ha infatti un’ottica multidisciplinare. Fino ad ora si sono privilegiati scritti di tipo sociologico, antropologico-culturale, storico e di psicologia sociale. Una volta l’anno vengono curati numeri monografici su temi di particolare rilevanza. Vi hanno pubblicato i loro primi scritti studiosi di scienze sociali che sono oggi docenti universitari e affermati protagonisti del dibattito culturale in Italia e all’estero.

La rivista esce di regola in italiano e con sommari in inglese, ma a volte ha pubblicato articoli in francese e in inglese. I principali argomenti trattati riguardano, al di là dell’analisi di concetti, modelli interpretativi e categorie sociologiche, soprattutto i temi della povertà e marginalità dell’incontro-scontro tra culture e quindi delle migrazioni internazionali, delle ibridazioni culturali e del ruolo delle frontiere. Una particolare attenzione viene data alle metodologie qualitative (utilizzo di materiali biografici, interviste in profondità, focus group etc. ) che meglio consentono di approfondire tematiche “delicate”. È l’unica rivista di sociologia che fin dalla sua fondazione abbia sempre avuto una foto di copertina: segno evidente dello spazio che le arti visuali hanno agli occhi del direttore e dei collaboratori tutti.

Lettera Internazionale

Lettera Internazionale è una rivista trimestrale europea di cultura, nata nell’estate del 1984, per iniziativa di Antonin Liehm, intellettuale dissidente cecoslovacco, il quale dà vita a una rete di riviste culturali omonime, pubblicate in diversi paesi europei nelle rispettive lingue, autonome ma unite nell’obiettivo di favorire il dialogo tra le diverse culture del mondo attraverso la diffusione di una letteratura e di una saggistica di alto livello.

L’edizione italiana di Lettera Internazionale è diretta da Biancamaria Bruno ed è edita dall’Associazione Lettera Internazionale. La rivista vuole essere uno strumento di riflessione, approfondimento e ricerca storica, entrando nei temi del dibattito culturale contemporaneo su letteratura, storia, filosofia, musica, arti figurative, scienze, politica, economia, identità religiosa ed etnica, trattati da autori illustri e da importanti esponenti della cultura mondiale.

Leggendaria

Leggendaria  si colloca nell’ambito degli strumenti del pensiero critico, assumendo il sapere e l’esperienza delle donne come punto di vista collocato e privilegiato per la critica del presente: ha un approccio multidisciplinare e multiculturale rivolto a donne e uomini, ed è particolarmente attenta alla trasmissione generazionale. Favorisce la scrittura di giovani donne e dedica una sezione apposita ai giovani lettori e alle giovani lettrici – “Under15”. Ideata e diretta da Anna Maria Crispino, è uno strumento di contagio della “libridine”, l’amore smodato per i libri e la lettura. Nel 2001, ha ricevuto il “Premio Elio Vittorini” (VI edizione), sezione per gli inserti e le riviste culturali.

Nuova Storia Contemporanea

Nuova Storia Contemporanea è una rivista bimestrale che si pubblica dalla fine del 1997. È la prima rivista italiana di studi contemporaneistici, che abbia un elevato livello scientifico e una circolazione ampia oltre i confini del ristretto mondo accademico.

Richiamandosi idealmente al magistero storiografico di Renzo De Felice, si presenta come una rivista di impostazione liberale nell’accezione più ampia del termine, aliena da ogni tipo di ostracismo preconcetto e solo preoccupata della serietà e della scientificità, formale e sostanziale, dei contributi ospitati nelle sue pagine. Attenta al dibattito storiografico italiano e internazionale, “Nuova Storia Contemporanea” spazia nella scelta di temi e argomenti su orizzonti senza frontiere nella prospettiva di una sprovincializzazione della ricerca.

Parolechiave

Rivista semestrale fondata da Lelio Basso, nel 1993 inaugura la nuova serie monografica con il titolo “Parolechiave”, la cui direzione è affidata a Claudio Pavone. Affronta tematiche che interessano trasversalmente i campi delle discipline umane: la storia, la politica, la sociologia, la filosofia, l’antropologia, l’economia, il diritto, la religione, la geografia umana. La parola prescelta in ciascun numero funge da filo conduttore d’indagine sulla storia del presente e il motivo del confronto tra teorie e posizioni diverse. La rivista è organizzata in varie rubriche: la parola, le storie e i luoghi, i modelli, l’archivio.